© claudio falcone - VIE DI FUGA - SPES SIBI QUISQUE

Claudio Falcone

Catanese, classe ’75 non ama definirsi un fotografo ma uno che scatta fotografie.

La sua passione risale a più di 20 anni fa quando comincia a scattare con una reflex, regalatagli dal padre, fissando con l’obbiettivo frammenti di memoria mediati dalla sua personale visione della realtà . Per lui, autodidatta, la tecnica è una condizione necessaria ma non sufficiente. La sua tecnica è l’istinto e lo scatto nasce dall’immaginare l’inquadratura ad occhio nudo concretizzandolo con una prospettiva misurata dalla sua mano.

Da quasi vent’anni i suoi scatti testimoniano la sua personale visione del mondo che non può essere condivisa con nessuno per il forte impatto interiore che le immagini fissate dall’obiettivo rappresentano e trasmettono nel momento in cui fissa l’immagine sulla pellicola.

Uno stile neo-neorealista che anacronisticamente predilige il bianco e nero perché è così che l’immagine a lui appare. Un cromatismo di grigi che elegantemente risalta i giochi di ombre e di luci assolutamente naturali che rendono la foto viva o vissuta oniricamente. Nessun filtro, nessuna luce artificiale, nessun montaggio e pochissimo uso di cromatismi completi.

Il suo credo è proprio fissare la realtà, quella vera non artefatta e senza maschere. Quelle immagini intime e incondivisibili che per tanti anni sono state gelosamente conservate e mai esposte.

Un portfolio cresciuto negli anni che evidenzia come abbia saputo, in modo cosciente ed in un contraddittorio subliminale, cogliere quell'attimo in cui luce e ombra, pieni e vuoti si dispongono armoniosamente davanti al suo sguardo e quell’istante, proprio quell'istante, in cui le persone ritratte sono intente a viverlo.

Le sue immagini incantano proprio per quell'estrema naturalezza e per l’assenza di ogni forma di sentimentalismo. L’immagine deve essere scevra da qualsiasi coinvolgimento fisico di colui che scatta. La sua ricerca è appunto quella di mostrare come essere presente ma non esserci materialmente.

Sono pochissimi, infatti, gli scatti in cui le persone osservano lui e il suo obiettivo. Donne, uomini, bambini, vedute di paesaggi, di vicoli, di città e, ancor di più, il mare sono i suoi protagonisti catturati in attimi che l'autore riesce a cogliere nell’incontro tra l'occhio e quella che lui ama definire la pancia, a metà tra cuore e mente.

Foto nate per il proprio bisogno interiore ma che trasmettono grandi emozioni e che fanno riflettere sulla straordinarietà essenza della monotona e statica quotidianità.

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